Come gestire il rapporto con un genitore autoritario
Daniela è una ragazza ventenne che ha un rapporto difficile con il padre. Lui è una persona estremamente rigida ed intransigente, tende sempre a sgridarla e a farla sentire sbagliata. Non accetta l’inclinazione della figlia verso l’arte e la creatività, le sue idee fuori dagli schemi, la sua apertura verso il mondo esterno senza pregiudizi. Lui è una persona molto razionale e concreta e non tollera una figlia che ha sempre la testa tra le nuvole. Daniela non si sente apprezzata da un padre autoritario. Mi chiede dei consigli per riuscire ad avere un rapporto sereno con il padre autoritario e riuscire a farsi accettare così com’è.
Puoi trovare i miei consigli nel video e nel testo appena sotto.
Per fare una domanda al Dott. Tiziano Grosso basta mandare un’email all’indirizzo tizianogrosso@psycopraxis.eu oppure prenotare un appuntamento gratuito.
COME GESTIRE IL RAPPORTO CON UN GENITORE AUTORITARIO
Nell’educare i propri figli si dovrebbe cercare di trovare il giusto equilibrio tra autorità e accoglienza. Non sempre ci si riesce ma il modello a cui aspirare è quello di genitore autorevole e non quello autoritario.
I genitori autorevoli crescono i figli con un attaccamento sicuro nei loro confronti: sono figure di riferimento cordiali, amorevoli, pronte a sostenerli, nonostante regole e paletti che tutta la famiglia devono seguire.
Un genitore autorevole stabilisce regole e linee guida che il figlio è tenuto a seguire, ma allo stesso tempo le adatta, attraverso il dialogo, alle esigenze e alle richieste del figlio.
Un genitore autorevole punta a sviluppare l’indipendenza e l’autonomia dei figli, sa far valere l’autorità, ma è aperto alla negoziazione ed è disponibile a mettere in discussione il proprio punto di vista. In modo particolare è pronto ad accogliere le inclinazioni dei figli.
Tutto il contrario di un genitore autoritario. Questo è il caso del padre di Daniela: ha elevate aspettative nei confronti della figlia, è rigido e irremovibile, molto esigente, non riesce a percepire i bisogni della figlia e ad ascoltarli, non accoglie le sue predisposizioni naturali e non alimenta la sua autostima. Fa di tutto per non renderla autonoma e indipendente.
Ma per i figli come è possibile riuscire ad avere un rapporto sereno con un genitore autoritario?
E’ possibile trovare un punto d’incontro? Può essere utile per un ragazzo avere un padre autoritario?
1. Non puoi cambiare tuo padre ma cambiare il modo in cui ti relazioni a lui
Daniela vorrebbe che il rapporto con il padre migliorasse e diventasse sereno. E’ come se nella sua mente ci fosse un rapporto di tipo ideale con il padre, che segue uno standard dettato dalle convenzioni sociali. Purtroppo le persone non possono essere cambiate: suo padre ha un proprio carattere ma anche fragilità, traumi non risolti che non possiamo conoscere. Pensare di avere in ogni momento l’approvazione dei genitori ci spinge a disperdere tante energie verso un riconoscimento d’identità. E’ un meccanismo che produce delusione e frustrazione. Se tuo padre ostacola la formazione di una tua sana autostima e la scoperta di te stessa sei tu che devi agire: poni una certa distanza tra te e lui e non sperare che un giorno lui comprenda i suoi errori e il suo atteggiamento.
La distanza che poni ti salva e ti permette di dedicarti a te stessa, ai tuoi talenti e alle tue passioni, nonostante un padre autoritario.
2. Il rapporto difficile con tuo padre può portare ad una profonda consapevolezza
Avere un padre autoritario può essere considerata una grande sfortuna, che ci porterà a sviluppare un trauma, un ostacolo alla formazione autentica della propria individualità.
In realtà ogni ostacolo può trasformarsi in una splendida opportunità, quella di prendere il volo e vivere la vita che davvero si vuole.
Dentro di sé Daniela troverà le risorse, le capacità e la grinta necessarie a vivere delle proprie passioni e inclinazioni. Il rapporto conflittuale con il padre diventa una prova, una sfida, gli ostacoli tappe di un percorso utile a formare l’autentica consapevolezza di sé, una maggiore determinazione nel voler percorrere la propria strada anche se non condivisa e compresa dagli altri. Questa è la strada per diventare adulti e soddisfatti di sé.
3. Segui le tue inclinazioni fino in fondo, anche se non hai l’approvazione di tuo padre
Il consiglio che posso dare a Daniela è quello di smettere di preoccuparsi del rapporto conflittuale con suo padre o di avere vane aspettative su di lui ma di lanciarsi totalmente in quel che le piace, dare forma e concretezza alle aspirazioni artistiche che sente forti dentro di sé.
Se queste inclinazioni sono davvero in accordo con la sua essenza, troveranno il modo di sbocciare e dare i loro frutti e tutti i problemi con il padre andranno sullo sfondo.
Il vero talento emerge in qualunque situazione, anche quella più difficoltosa.
Daniela deve spostare lo sguardo dall’esterno verso l’interno, dalla relazione con il padre a quella con la sua anima che ha la necessità di esprimersi ed essere felice. Raggiunto questo obiettivo anche la relazione padre-figlia potrà prendere una nuova dimensione.
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Chi sono
Sono Tiziano Grosso e lavoro da più di 30 anni come psicologo e psicoterapeuta a Perugia e Spoleto. La mia soddisfazione più grande è vedere la gratitudine e la gioia di vivere dei miei clienti dopo che abbiamo affrontato e risolto insieme i problemi che tanto li preoccupavano. Scopri di più sul mio lavoro!