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Il caregiver, come prendersi cura di un familiare malato senza venirne travolti

Nov 17, 2022 | problemi genitori figli, psicologia e quotidianità

Rita, una signora di 60 anni, ha l’anziano padre che presenta i primi sintomi di Alzheimer e per questo motivo richiede un’assistenza giornaliera dovuta alla sua progressiva perdita di autonomia. La situazione è ancora gestibile perché al primo stadio e la famiglia si sta organizzando per offrire al padre un’assistenza continua, ognuno in base ai propri impegni. Rita, nonostante lavori ancora, è la persona che passa più tempo con lui, ma alcune volte sente di non sopportare il peso emotivo e fisico di questo impegno, anche se è molto affezionata a lui. Di questo si sente in colpa e mi chiede alcuni consigli per poter riuscire a dare il giusto sostegno e la giusta assistenza al padre.

Puoi trovare i miei consigli nel video e nel testo appena sotto.

Per fare una domanda al Dott. Tiziano Grosso basta mandare un’email all’indirizzo tizianogrosso@psycopraxis.eu oppure prenotare un appuntamento gratuito.

IL CAREGIVER: COME PRENDERSI CURA DI UN FAMILIARE MALATO SENZA VENIRNE TRAVOLTI

Il problema di cui mi parla Rita è molto frequente nella società, almeno in Italia, un Paese in cui le aspettative di vita sono aumentate ma con un incremento di malattie e disturbi collegati all’età avanzata.

Molte sono le famiglie che devono organizzarsi per poter dare la giusta assistenza morale e fisica agli anziani.

Ecco alcuni consigli per riuscire a vivere serenamente questo periodo della vita.

1. Prendi consapevolezza della malattia e del ruolo dell’assistente

La prima cosa che tu e tuoi familiari dovreste fare è quello di prendere consapevolezza della malattia di tuo padre e delle problematiche che si manifestano. Il consulto dei medici aiuta a capire quali siano gli interventi, le terapie, come prestare le cure e come mettersi in relazione con una persona malata entrando in empatia con lui senza però sovraccaricare il proprio animo e il fisico. E’ molto difficile prestare assistenza alle persone malate, soprattutto alle persone anziane che soffrono di Alzheimer che non riconoscono più nemmeno i figli. E’ frustrante e c’è tanta sofferenza nel rapportarsi a loro, ma la conoscenza ti può aiutare ad essere più serena ed acquisire un senso di padronanza e di capacità rispetto questa situazione, sia a livello emotivo che nella abilità di assistenza. Conoscere significa controllare l’ansia e non rimanere smarriti.

2. Non caricarti addosso tutto questo peso

Molto spesso le persone che si occupano di familiari malati riscontrano dei disagi molteplici, dovuti al sovraccarico emotivo e fisico da portare avanti. Ma non solo. Si può provare la sensazione di essere esclusi dalle opportunità che hanno coloro che non presentano questi problemi familiari, o provare sensi di colpa schiacciati tra il dovere del lavoro e il dovere familiare. Sicuramente vedere il proprio padre che ha comportamenti mai avuti prima, dovuti alla malattia, può portare a provare vergogna, imbarazzo, pena. Non tutti i familiari poi sono predisposti all’assistenza dei propri cari malati o non hanno la volontà di farlo per pregressi rapporti difficili. Non sentirti in colpa se talvolta senti di non farcela, è normale provare quello che mi hai scritto. Quello che ti consiglio è di non caricarti addosso tutto il peso di questa responsabilità, perché è un compito molto pesante. E’ un carico che va suddiviso.

3. Condividi insieme alla tua famiglia un progetto di assistenza

Alcune malattie sono molto invalidanti e possono minare l’equilibrio di una famiglia o nel tuo caso anche di più famiglie. Sarà opportuno organizzarsi tutti insieme per poter offrire a tuo padre la giusta assistenza secondo un progetto condiviso da tutti i componenti della famiglia, con dei turni e dei compiti affidati ad ognuno, in base agli impegni e alle attitudini. Vi metterete d’accordo sui tempi e le modalità e sulla possibilità di farvi supportare da persone esterne, creando una rete sociale di amici e vicini per poter alleviare il peso delle responsabilità. Non escludete l’aiuto di persone professionali esterne che offrono assistenza domiciliare alle persone anziane e malate. Informatevi anche sulle possibilità che offre il sistema sanitario italiano e le strutture pubbliche o private che potrebbero sostenervi.

4. Mantieni spazi per te stessa

Ricorda infine di mantenere spazi per te stessa. Non trascurarti, non trascurare la tua vita, tuo marito e i tuoi figli. Non annullarti per questo compito di assistenza, ma continua a prenderti dei piccoli momenti di svago e di piacere per ricaricarti e dedicarti a te stessa. Questi momenti di doneranno la forza per portare avanti questo progetto di assistenza e per portare ogni giorno il sorriso a tuo padre.

Buon lavoro!

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Chi sono

Sono Tiziano Grosso e lavoro da più di 30 anni come psicologo e psicoterapeuta a Perugia e Spoleto. La mia soddisfazione più grande è vedere la gratitudine e la gioia di vivere dei miei clienti dopo che abbiamo affrontato e risolto insieme i problemi che tanto li preoccupavano. Scopri di più sul mio lavoro!