Come affrontare la solitudine
Gabriele, ragazzo adolescente, mi descrive accuratamente la situazione che sta vivendo: nell’ultimo periodo è più triste ed insoddisfatto della sua quotidianità, nonostante ci siano singoli eventi di auto-realizzazione. Ritiene che la causa di questo disagio sia attribuibile in parte alla fase adolescenziale che sta attraversando ma soprattutto al senso di solitudine che prova. Sente un estremo bisogno di parlare e confrontarsi con i suoi amici coetanei e non, con ognuno dei quali ha un rapporto differente. Desidererebbe maggior tempo per coltivare queste amicizie, ma non sempre è possibile per i numerosi impegni altrui. Spesso si sente criticato, anche se bonariamente, per il suo modo di pensare troppo filosofico e profondo.
Mi chiede di affrontare il tema della solitudine e di dargli qualche consiglio.
Puoi trovare i miei consigli nel video e nel testo appena sotto.
Per fare una domanda al Dott. Tiziano Grosso basta mandare un’email all’indirizzo tizianogrosso@psycopraxis.eu oppure prenotare un appuntamento gratuito.
La solitudine è un sentimento molto comune che può essere provato in diversi periodi della vita. Può essere innescata ad esempio dalla perdita di una persona cara, dall’abbandono da parte del partner, dal trasferimento in un luogo nuovo, dall’isolamento fisico – come quello subito durante il lockdown per la pandemia. Talvolta non è necessario però essere fisicamente isolati o soli per sentire la solitudine: ci sono persone che provano questo sentimento anche con una vita sociale e lavorativa attiva e piena. In tutti questi casi la solitudine è un segnale che avverte che qualcosa non va e che non si è pienamente soddisfatti della propria vita. Il segnale dovrebbe spingere ad adottare comportamenti differenti, più sani e funzionali, per allontanarsi dalle possibili conseguenze della solitudine – indebolimento del sistema immunitario, colmare i vuoti con attività che inducono dipendenza e stress, depressione, predisposizione all’invecchiamento. Si deve far in modo che la solitudine sia una spinta verso il cambiamento e verso un’evoluzione del proprio modo di vivere.
Nel caso specifico di Gabriele il senso di solitudine può essere stato innescato da vari fattori:
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la fase adolescenziale che sta vivendo, tipicamente impegnativa e delicata
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la contingenza sanitaria che non favorisce i rapporti interpersonali
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la difficoltà generale di tessere rapporti sociali soddisfacenti a causa dei cambiamenti nei comportamenti di vita
Ecco alcuni consigli per lui.
1. Diventa il tuo miglior amico
Durante l’adolescenza, come del resto in altre fasi della vita, si compie una progressiva conoscenza di sé stessi attraverso le esperienze, le emozioni che si provano e le relazioni interpersonali. Progressivamente questo processo fa sentire sempre più sicuri di sé e fa prendere consapevolezza della bellezza della propria unicità. E’ un percorso non istantaneo costituito da alti e bassi, ma che porta a diventare i migliori amici di sé stessi: così non si avrà paura da una parte di rimanere temporaneamente soli e dall’altra di esprimere sé stessi senza barriere, senza maschere, senza il timore del confronto, dei giudizi altrui e dell’inadeguatezza. Non pensare al rifiuto o alle critiche degli altri, ma credi in te stesso e all’apporto positivo che puoi essere in qualsiasi tipo di relazione che intesserai.
2. Migliora la qualità delle relazioni sociali
Non è tanto la quantità delle amicizie e delle relazioni, ma la qualità di queste che fa la differenza. Anche se sei adolescente ed è normale che senti il bisogno di fare esperienza con il mondo e le persone che ti stanno attorno, cerca di sentire quali sono le attività e le relazioni che ti fanno stare meglio e che permettono di farti esprimere in tutta la tua unicità, senza ostacoli. Non voglio infatti sconsigliarti di fare le esperienze necessarie per la crescita personale, ma di utilizzarle per prendere pian piano consapevolezza di quali persone possono essere affini a te, negli interessi e nei valori.
3. Svolgi attività di qualità
Quando ci si sente soli si tende a colmare lo spazio ed il tempo con attività non completamente appaganti e sane. Penso al tempo eccessivo che i ragazzi spendono con i videogiochi e gli adulti con attività che producono dipendenze, stress e depressione. Per sentirsi soddisfatti ed appagati della propria vita si devono prediligere attività benefiche e di qualità. Lo sport è l’attività migliore, soprattutto quello di squadra: permette di imparare a confrontarsi con sé stessi e gli altri, a superare le difficoltà e trasformarle in opportunità, a trovare il proprio spazio in un team, come nella società. Puoi dedicati ad un progetto personale – un’attività manuale ad esempio – che ti impegni giorno per giorno e che ti faccia concentrare nel momento presente. Puoi dedicarti ad attività come il teatro, se come mi hai scritto sei una persona riflessiva e filosofica. Non meno importante può risultare, anche se sei giovane, l’attività di volontariato che può renderti maggiormente consapevole della realtà del tessuto sociale della città e del quartiere in cui vivi e può permetterti di agire attivamente e soddisfacentemente in questo contesto.
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Chi sono
Sono Tiziano Grosso e lavoro da più di 30 anni come psicologo e psicoterapeuta a Perugia e Spoleto. La mia soddisfazione più grande è vedere la gratitudine e la gioia di vivere dei miei clienti dopo che abbiamo affrontato e risolto insieme i problemi che tanto li preoccupavano. Scopri di più sul mio lavoro!